Bollettino Luglio 2015

Nei prossimi mesi si concluderà il progetto ZO.UM.A.T.E. (Zone Umide Ambiente Tutela Educazione) finalizzato alla realizzazione di una Rete Didattica e Informativa delle zone umide secondo le direttive di scambio e trasversalità del Programma di cooperazione transfrontaliero Italia/Francia “Marittimo”.

ZoumateNell’ambito del progetto si è costituita la rete di partner che con le loro competenze ha coin-volto numerosi studenti di provenienza nazionale e internazionale. La rete progettuale ha proposto alle scuole della Sardegna, Liguria, Toscana, Corsica, giornate di formazione ed una serie di attività laboratoriali di carattere scientifico e tecnologico.

zoumate 1Obiettivo del progetto era attivare delle azioni formative finalizzate alla tutela delle zone umide e favorire l’integrazione tra la biodiversità e la presenza di attività economiche attraverso una capillare educazione ambientale e di sensibilizzazione dei ragazzi in età scolare, affinché assumano un approccio responsabile verso questi ambienti dai fragili equilibri. Nell’ambito del progetto l’IMC ha realizzato una strut-tura espositiva il CDI – Centro Didattico Interattivo, con l’obiettivo di incrementare e rinnovare la didattica per le scuole relativamente al ciclo delle acque, attraverso visite guidate e stage con attività di laboratorio. Il percorso dal “fiume al mare”, utilizza il sistema dei 3 mesocosmi di fiume, laguna, e mare riprodotti in am-bienti confinati di dimensioni e colori che imitano la realtà degli habitat a diversa salinità.

Zoumate 2L’impiego degli ecosistemi artificiali, favorisce la comprensione da parte dei giovani coinvolti delle complesse dinamiche e interrelazioni fra ambiente e organismi legati alle zone umide. Completa il percorso una vasca tattile che consente l’osservazione di specie bentoniche e la possibilità di manipolare organismi vivi (pesci, crostacei, echinoder-mi, molluschi gasteropodi), favorendo così il confronto di alcuni aspetti fisiologici e alimentari delle specie pre-senti. Le visite guidate al CDI rappresentano un intrattenimento educativo, divertente e coinvolgente, realizzato grazie al forte impatto emotivo che gli animali vivi suscitano nel visitatore. Un’occasione per osservare i comportamenti che ogni organismo possiede, inclusi i sistemi di difesa e di mimetismo, e ricevere indicazioni sulle diverse esigenze degli organismi relativamen-te alla temperatura dell’acqua, trasparenza e colore che sono funzionali al loro benessere.

e-mail: r.murgia@fondazioneimc.it 

Il 4° Mediterranean Seagrass Workshop (MSW – Sardinia 2015) a Oristano

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Sono stati cinque giorni di intenso dibattito quelli che hanno caratterizzato l’incontro a Ori-stano della comunità scientifica che studia le piante marine del Mar Mediterraneo. Dopo gli incontri di Malta (2006), Croazia (2009) e Marocco (2012), il Mediterranean Seagrass Workshop 2015 (MSW ’15) è stato ospitato, per la prima vol-ta in Italia, dalla Fondazione IMC – Centro Marino Interna-zionale, all’Hotel Mistral 2, dal 18 al 22 Maggio 2015.

Cinque erano gli obiettivi prioritari del Comitato Organizzativo del MSW ’15:

(i) aumentare il numero dei partecipanti e mantenere vivo nella comunità scientifica mediterranea l’interesse per lo studio delle piante marine (seagrass);

(ii) stimolare la partecipazione di giovani ricercatori e studenti che rappresentano il futuro della ricerca in campo marino;

(iii) stimolare la partecipazione di ricercatori dei paesi del sud-est Mediterraneo con i quali condividere una visione “mediterranea” delle problematiche legate alla salute, alla tutela e alla conservazione dell’ambiente marino-costiero;

(iv) garantire un elevato livello scientifico dei contributi dei partecipanti e fornire indicazioni utili per la gestione di questi ecosistemi marini così sensibili;

(v) dare impulso allo sviluppo economico del territorio attraverso il coinvolgi-mento di operatori turistici e la promozione dei valori naturali e culturali locali.

I numeri hanno dato ragione agli organizzatori. Hanno partecipato all’incontro oltre 120 ricercatori provenienti da 23 paesi rappresentativi di tutto il Mediterraneo e da numerosi paesi extramediterranei (anche dal Giappone, Qatar e Stati Uniti), a dimostrazione dell’interesse internazionale dell’evento. Sono intervenuti 25 studenti di dottorato molti dei quali non europei; 22 giovani ricercatori hanno ricevuto assistenza finanziaria grazie al supporto di diversi par-tner, internazionali e nazionali: l’associazione Seagrass 2000 (Francia); il RAC/SPA – Regional Activity Centre for Specially Protected Areas (Tunisia); l’IUCN – International Union for Conservation of Nature (Spagna); la Società Italiana di Biologia Marina; la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. A livello regionale hanno contribuito all’organizzazione dell’evento l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre (Cabras), la Fonda-zione Banco di Sardegna e la Provincia di Oristano. Sono stati presentati 86 contributi scientifici ed è stata organiz-zata una tavola rotonda sul tema “interfaccia scienza-gestione-politica” relativamente alla conservazione delle prate-rie sommerse. La specie endemica protetta Posidonia oceanica è stata naturalmente la protagonista del convegno. Si è parlato di aspetti biologici ed ecologici delle piante marine, ma anche di gestione e conservazione degli habitat marini di cui le piante stesse rappresentano la base strutturale. Tutti si sono trovati d’accordo sull’importanza di rallentare la regressione delle praterie sommerse, ormai una tendenza accertata in buona parte del Mediterraneo. A questo proposito si è parlato dell’intorbidimento della colonna d’acqua, dovuto all’aumento di materiale organico lungo costa, come una delle principali cause di questo fenomeno, senza però sottovalutare altri fattori come per esempio l’aumento degli ancoraggi delle imbarcazioni da diporto che se non vengono regolamentati possono provocare la frammentazione di praterie e favorirne la regressione. Le praterie sommerse sono di fondamentale importanza per la vita dell’ambiente marino. Esse occupano un ruolo paragonabile a quello dei boschi sulla superficie terrestre, liberando grandi quantità di ossigeno nell’ambiente acquatico a tal punto da rappresentare il “polmone verde” del nostro mare; sono inoltre indispensabili per la sopravvivenza di numerose specie, anche di interesse commerciale (pesci, molluschi, echinodermi, crostacei), che le utilizzano per deporre le uova o come rifugio; hanno la capacità di “catturare” l’anidride carbonica contribuendo a mitigare gli effetti di gas a effetto serra, svolgendo pertanto un ruolo importante relativamente ai cambiamenti climatici. Anche il mantenimento dei banchi di foglie di Posidonia oceanica accumulati sulla spiaggia ha un ruolo importante per la difesa dall’erosione costiera, poiché essi agiscono da barriera sepolta che smorza la forza delle correnti e delle onde. I ricercatori dell’IMC hanno mostrato i risultati di recenti indagini sull’importanza delle praterie nel modulare le intera-zioni preda-predatore e su come queste possano influire su specie di rilevanza commerciale come il riccio di mare. Inoltre hanno presentato i risultati di alcune esperienze di monitoraggio nelle aree protette croate, frutto di una pluri-ennale collaborazione finalizzata a sviluppare i protocolli per la valutazione dello stato di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica in Croazia. I ricercatori dell’IMC hanno mostrato i risultati di recenti indagini sull’importanza delle praterie nel modulare le intera-zioni preda-predatore e su come queste possano influire su specie di rilevanza commerciale come il riccio di mare. Inoltre hanno presentato i risultati di alcune esperienze di monitoraggio nelle aree protette croate, frutto di una pluri-ennale collaborazione finalizzata a sviluppare i protocolli per la valutazione dello stato di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica in Croazia. I risultati dell’incontro di Oristano indicano come la salvaguardia di queste specie e degli habitat che esse formano debba essere un obiettivo prioritario per le politiche ambientali di tutto il Mediterraneo. Non soltanto per la salute del mare ma ancor più per i “servizi ecosistemici” che le praterie forniscono a beneficio, anche economico, dell’uomo. Basti pensare come la regressione diffusa delle praterie sommerse porterà inevitabilmente a un mare sempre più impoverito dalla fauna ittica, con conseguenze negative per la pesca costiera. La presenza tra i relatori di Vedran Nikolić in rappresentanza della Direzione Generale dell’Ambiente della Commis-sione Europea testimonia quanto questi temi siano di importanza anche in ambito comunitario, con la UE che si im-pegna a collaborare con gli Stati membri e tutti i soggetti interessati per raggiungere gli obiettivi fissati dalle politiche di conservazione della natura. Da Oristano quindi arrivano le raccomandazioni del mondo scientifico internazionale per migliorare lo stato delle praterie sommerse e la loro gestione, sale quindi un forte appello perché si identifichino gli ostacoli che rallentano, o talvolta impediscono, il successo delle misure di conservazione.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito http://mediterranean.seagrassonline.org/sardinia/

e-mail: i.guala@fondazioneimc.it 

Formazione avanzata – Erasmus +

LorenaAll’IMC, con il programma Pratiche Erasmus +, è stata ospitata per un tirocinio di tre mesi Lorena Vian Monleón. Una laurea in Scienze Ambientali conseguita all’Università di Valencia, membro dell’Associazione Bioblau da giugno 2014, costituita da studenti di Valencia, che ha come obiettivo la diffusione e la sensibilizzazione delle meraviglie del mondo marino. Lorena, durante il suo percorso di studi, ha collaborato a diversi progetti sia nell’ambito del monitoraggio ambientale “inquinamento delle spiagge a seguito di scarichi di acque reflue” che in quello della sensibilizzazione “laboratori per i bambini sulla biodiversità marina”. Conclusi gli studi ha maturato il desiderio di completare il suo percorso forma-tivo presso un’azienda che gli desse l’opportunità di mettere a frutto il suo bagaglio di conoscenze e soprattutto acquisire competenze professionali e apprendere una nuova lingua. La Sardegna rappresentava il sogno ideale, un’isola conosciuta per i suoi tentativi e sforzi mirati alla conservazione e protezione degli habitat marino costieri e della sua biodiversità attraverso l’istituzione delle aree marine protette. Lorena è stata con noi dal 12 gennaio al 28 aprile e si è occupata di sperimentazioni sulla riproduzione e accresci-mento del riccio di mare in condizioni controllate di laboratorio. Al termine della sua esperienza Lorena ci ha salutato con queste parole “Certamente questa è stata per me un’esperienza molto grande, non solo a livello accademico, ma anche personale, poiché mi ha dato l’opportunità di capire i ritmi tra lavoro e tempo libero e conoscere tradizioni e abitudini della cultura sarda”.

Percorso di stage all’IMC di Anna e Laura 

Anna e LauraDopo la maturità liceale Anna Firinu e Laura Atzeni hanno intrapreso gli studi accademici, momentaneamente interrotti, per frequentare il corso formativo professionalizzante. Entrambe animate dalla voglia di alimentare le conoscenze in ambito ambientale ed acquisire competenze per elaborare azioni di valorizza-zione e tutela delle aree di pregio del territorio del Sinis anche nell’otti-ca di una fruizione delle stesse con azioni di sostenibilità ambientale. Anna, 25 anni, ha sempre avuto uno stretto rapporto con le bellissime Spiagge di San Giovanni di Sinis e l’Isola di Mal di Ventre e per Laura, 29 anni, è diventata quasi una missione di vita dare un suo contributo per preservare e valorizzare gli habitat marino costieri.

Anna Firinu e Laura Atzeni

SCIENCE CAMP ALL’IMC

Science Camp

 

Schermata 2015-07-29 alle 12.02.43Entriamo al Centro marino internazio-nale in punta di piedi, tra macchinari e strumenti da laboratorio, acquari colorati, vasche, barattoli colmi di liquido verde e altri strani contenitori. Ma non appena i ricercatori e le ricercatrici che ci hanno aperto le porte del centro raccontano cosa si fa qui e perché, ci si apre un mondo. E finan-che l’invisibile microalga ci appare come una parte del tutto. Noi e il ma-re. Noi e la delicata salute dell’ecosistema marino. E in mezzo c’è la nostra esistenza, c’è la scuola, c’è la scienza con le sue applicazioni, ci sono le attività produttive, come la pesca, che ci dà da vivere e va quindi sostenuta, nel rispetto dell’ambiente. Ci è bastato vedere al microscopio i piccoli dei ricci di mare perfettamente formati ma invisibili per capire quanto sia importante rispettare il mare, la fauna, la flora, le coste e le spiagge, che sono vive come noi.

È stata un’esperienza straordinaria per le sedici studentesse e studenti provenienti da scuole superiori sarde che hanno partecipato al Science Camp che si è svolto qui a all’IMC dal 29 giugno al 3 luglio, grazie al finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna. Per me, che ho avuto l’onore di accompagnarli, è stata una soddisfazione. Hanno visitato i laboratori, intervistato le ricercatrici e i ricercatori, e alla fine hanno scritto un articolo giornalisti-co e realizzato un video-reportage, entrambi da pubblicare sul sito web di Sardegna Ricerche. Hanno lavorato be-ne. Il giornalismo, unito alla passione dei ricercatori di IMC-CNR li ha avvicinati allo studio del mare. L’anno prossi-mo si iscriveranno all’Università. E, chissà, forse un giorno qualcuno farà ricerca qui, e a sua volta trasmetterà alle studentesse e agli studenti di domani la medesima passione per la scienza e per il mare. Ed è questo che conta!

e-mail: nunzia.bonifati@gmail.com Giornalista e tutor della Science Camp 2015

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