Bollettino Settembre 2013

Comunicazioni sul Nuovo corso dellIMC

E’ trascorso oltre un triennio da quando inaugurammo il “nuovo corso” dell’IMC, delineando un percorso di rilancio dell’Ente basato sul rigore gestionale, una maggiore presenza istituzionale nel sistema regionale della ricerca e un’attenzione crescente al territorio e ai temi connessi allo sviluppo sostenibile dei sistemi produttivi legati alla fruizione delle risorse marine e costiere. Il primo obiettivo, quello del risanamento finanziario, propedeutico a tutti gli altri e alla sopravvivenza stessa dell’Ente, ci ha portato a una “traversata del deserto” che sarebbe stata impossibile senza la coesione, lo spirito di sacrificio e, oserei dire, l’abnegazione di tutti i collaboratori che hanno creduto nel progetto.

Conseguentemente l’Ente ha intrapreso fin dal 2011 un cammino finalizzato al riconoscimento del proprio ruolo e delle proprie potenzialità nell’ambito del sistema regionale della ricerca. Tale cammino ha portato nel 2012 all’ingresso in partecipazione della Fondazione IMC ONLUS da parte dell’Ente sardo per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, Sardegna Ricerche, ed al conseguente inserimento dello stesso IMC nel Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna come polo di ricerca.

Tale importante risultato costituisce un punto di svolta nell’attività dell’Ente anche con riferimento ai contenuti operativi dei propri programmi di ricerca, che si sono progressivamente orientati verso i temi della modernizzazione e dello sviluppo tecnologico delle filiere produttive legate all’impiego sostenibile delle risorse marine e costiere. Le sfide implicite nel nuovo ruolo dell’IMC e delle accresciute responsabilità dell’Ente verso il sistema sociale ed economico della Sardegna, hanno portato alla formulazione di un programma di sviluppo che si concentra sulle seguenti leve operative:

  • consolidamento della struttura organizzativa;
  • potenziamento e valorizzazione delle competenze;
  • ammodernamento e potenziamento della dotazione tecnologica
  • avvio di un processo maggiormente organico di internazionalizzazione.

Riguardo a quest’ultimo punto, va rilevato che l’IMC ha nel proprio DNA una vocazione internazionale, che si intende mantenere e sviluppare, ma è profondamente cambiato l’approccio e le finalità: nell’International Marine Centre che si sviluppò negli anni ’90 l’inserimento dell’Ente in un contesto scientifico internazionale era il fine primario; nell’IMC di oggi l’internazionalizzazione rappresenta il mezzo per acquisire competenze e tecnologie utili allo sviluppo locale. L’insieme delle strategie enunciate è comunque riferito ad un processo graduale di crescita basato innanzitutto sulla sostenibilità finanziaria e sulla trasparenza gestionale, affinché il beneficio generato dalle risorse pubbliche di cui l’Ente è responsabile possa ricadere in modo incisivo sui sistemi economico, ambientale e culturale della Sardegna.

Paolo Mossone

e-mail: direzione@imc.it

Le sfide della ricerca

Le sfide che attendono il mondo della ricerca in generale e l’IMC in particolare sono riconducibili ai criteri di definizione degli obiettivi pubblici di sviluppo, al ruolo della ricerca rispetto a tali obiettivi e all’allocazione delle risorse: troppo spesso viene enunciata dai funzionari responsabili delle politiche comunitarie e dai governanti europei, una relazione diretta fra investimento nella ricerca e crescita economica. A parte la semplice constatazione che spesso, come nel caso dell’Italia, agli enunciati non conseguono coerenti politiche nazionali di ripartizione del bilancio pubblico, ma la traduzione pratica di tali politiche finisce troppo spesso per spingere stati e istituzioni comunitarie verso una “burocratizzazione” della ricerca, e le istituzioni preposte a sovradimensionarsi in funzione delle risorse da acquisire, in una spirale perversa innescata dalla crescita dimensionale e dal fabbisogno finanziario, totalmente disconnessa rispetto alle finalità di pubblica utilità. Le conseguenze di questa tendenza potrebbero essere molto gravi nel medio periodo: innanzitutto l’orientamento dei fondi in base alle competenze dei beneficiari predestinati invece che in base alla definizione di un modello di sviluppo definito, porta già oggi a costanti sovrapposizioni fra enti di ricerca competitori, piuttosto che a sinergie basate sull’integrazione delle conoscenze; in secondo luogo, la carenza di risultati quantificabili in termini di ricchezza prodotta da tale modalità di investimento, potrà portare a un ridimensionamento delle risorse allocate in sede comunitaria e nazionale, erogate però sempre con gli stessi criteri, piuttosto che favorire un cambiamento di approccio culturale all’impiego delle risorse. Lo stesso mondo della ricerca e in particolare i ricercatori in prima persona, devono riuscire ad affrancarsi dalla logica che vede nella pubblicazione scientifica l’obiettivo dei propri sforzi e il metro di valutazione del proprio lavoro: la ricerca non può e non deve essere orientata alla pubblicazione come risultato, ma al progresso della conoscenza come elemento di crescita del benessere pubblico e dello stato di conservazione del nostro pianeta. Tanto più è incisivo il risultato in questi termini, tanto più sarà importante che esso sia portato a conoscenza della comunità scientifica attraverso lo strumento della pubblicazione, e della società civile attraverso gli strumenti di divulgazione a disposizione. L’orientamento dell’IMC con riferimento ai problemi sopra enunciati rimane focalizzato su tre principi chiave:

1. mantenere aperto un canale di contatto diretto con il territorio per orientare la propria attività di ricerca agli obiettivi dello sviluppo locale;

2. mantenere un dimensionamento sostenibile e proporzionato dal punto di vista delle risorse allocabili;

3. promuovere l’integrazione delle competenze fra istituti di ricerca piuttosto che la sovrapposizione competitiva.

Schermata 2015-09-17 alle 12.34.54Con il passaggio istituzionale che ha visto la partecipazione di Sardegna Ricerche all’IMC e l’inserimento dello stesso IMC nel sistema del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, tali orientamenti diventano un vero e proprio impegno conseguente al ruolo di Sardegna Ricerche quale ente regionale preposto alla “promozione della ricerca e del trasferimento tecnologico e nello sviluppo dell’economia della conoscenza”.

Il ruolo futuro dell’IMC nel sistema regionale della ricerca e più in generale nel contesto socio economico e ambientale di riferimento, sarà orientato alla proposizione di soluzioni scientifiche e tecnologiche sostenibili a supporto dei sistemi produttivi che impiegano nei propri processi le risorse marine e costiere, e nel contempo allo stimolo di iniziative che possano generare benessere e ricchezza attraverso la conservazione degli ecosistemi marini e costieri.

e-mail: info@imc.it

La Ricerca per le Aree Marine Protette

Alcune linee di ricerca dell’IMC sono tradizionalmente indirizzate alla comprensione delle dinamiche che regolano il funzionamento degli ecosistemi marino-costieri. Nell’ultimo decennio numerosi studi sono stati realizzati nelle aree marine protette le quali, grazie alla possibilità di mantenere inalterati alcuni ambienti o di modularne la fruizione da parte dell’uomo, rappresentano un importante strumento operativo per il progresso delle conoscenze in ambito sia ecologico sia socio-economico. Alle aree protette infatti sono legati, non solo la conservazione dell’ambiente e la tutela di habitat e specie di particolare interesse, ma anche il progresso della piccola pesca e lo sviluppo turistico che, a loro volta, si avvantaggiano del miglioramento delle condizioni dell’ambiente e dell’incremento degli stock  ittici. Le esperienze maturate dall’IMC nell’ambito di progetti di ricerca nazionali e internazionali hanno avuto fondamentali ricadute anche in termini di gestione del territorio e delle risorse biologiche marine. Infatti, proprio grazie a questo patrimonio di conoscenza, l’IMC gioca oggi un ruolo attivo nel sistema regionale delle aree protette, attraverso attività di ricerca e monitoraggio a supporto degli enti gestori, proprio per la tutela e la gestione delle risorse ambientali. È evidente che le aree protette non possono essere gestite in modo efficace senza approfondite conoscenze dei sistemi fisici, ecologici, biologici e socio-economici del territorio e senza adeguati programmi di monitoraggio che informino su come queste componenti cambino nel tempo. In questo contesto si collocano, ad esempio, i recenti incarichi per la valutazione dell’efficacia delle misure di gestione e alla identificazione di strategie per lo sfruttamento sostenibile del riccio di mare Paracentrotus lividus (realizzate nell’AMP Tavolara – Punta Coda Cavallo e nel Parco dell’Arcipelago di La Maddalena), per il monitoraggio di habitat e specie di interesse conservazionistico nell’AMP Capo Carbonara ai fini dell’inclusione della stessa nella lista delle Aree Specialmente Protette di Interesse Mediterraneo (ASPIM), per la valutazione dello stato di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica  (sempre nell’AMP di Tavolara). Alcuni SIC (Siti di Interesse Comunitario) della Rete Natura 2000 della Sardegna sono stati oggetto di attività di monitoraggio indirizzate alla caratterizzazione e distribuzione spaziale dei popolamenti coralligeni e più in generale dell’habitat “Scogliere” (SIC Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu, nel Comune di Villsimius), alla valutazione dello stato di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica  (SIC Berchida e Bidderosa, nel Comune di Siniscola), all’ampliamento e riperimetrazione a mare del SIC Is Arenas (Comuni di S. Vero Milis, Narbolia, Cuglieri). Schermata 2015-09-17 alle 12.37.54Di recente, in seguito a uno studio di fattibilità realizzato dall’IMC nell’ambito costiero dell’altopiano di Teccu (Comune di Bari Sardo), è stata istituita una zona di Rilevante Interesse Naturalistico (RIN) ai sensi della Legge Regionale 7 giugno 1989 N. 31 artt. 4 e 7. I ricercatori dell’IMC sono impegnati anche oltre i confini nazionali per condividere le esperienze maturate nella gestione delle aree protette e nella conservazione dell’ambiente marino. In seguito all’esperienza di assistenza tecnico-scientifica per il monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica  nei parchi marini della Croazia, attualmente l’IMC è incaricato di sviluppare il protocollo di monitoraggio nazionale per l’habitat Posidonia oceanica  in Croazia, nell’ambito del progetto MedMPAnet, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Protezione della Natura della Repubblica della Croazia.

e-mail: i.guala@imc.it

Appuntamenti

  Schermata 2015-09-17 alle 12.39.24La ricerca marina dellIMC su Global Scientia

Il centro marino IMC è stato presentato dalla rivista internazionale Global Scientia all’indirizzo URL www.globalscientia.com/publications nelle pagine 60-63 del link “Issue 3 ”. Nell’articolo testi e immagini informano il lettore sulla nascita e la composizione organizzativa del centro di ricerca. Sono riportati gli obiettivi che persegue e le principali attività d’indagine finalizzate allo sviluppo sostenibile delle risorse ambientali attraverso la ricerca, l’innovazione e il supporto tecnologico per le piccole e medie imprese.

L’ IMC al FESTIVALDELMARE di Siniscola

Nuovo appuntamento di sensibilizzazione per il Centro Marino Internazionale di Torregrande, l’incontro tra ricercatori e cittadini favorisce uno scambio di conoscenze tra le attività d’indagine e le azioni da intraprendere per la salvaguardia del mare e delle spiagge.

FESTIVALDELMARE è il Festival Internazionale di Ecologia sui temi del mare e dello sviluppo costiero che dal 2004 il comune di Siniscola in collaborazione con Legambiente organizza a S. Lucia di Siniscola (NU). Festivaldelmare  è un evento che propone spazi espositivi, allestimenti, spettacoli, gare, concerti, escursioni, incontri culturali e si svolge nei giorni dal 6 all’ 8 settembre 2013  a S. Lucia. Una vetrina dell’ambiente unica in Sardegna per mettere in scena esperienze e proposte di sviluppo locale sostenibile: enti locali, istituzioni, imprese, consorzi turistici, associazioni sono tutti invitati al progetto, favorendo lo sviluppo compatibile del territorio; é un’opportunità per comunicare iniziative e proposte che si collocano nella direzione della sostenibilità e per acquisire nuovi valori d’immagine. Anche quest’anno come nelle passate edizioni saranno organizzati incontri culturali su temi di attualità. Per l’edizione 2013 saranno al centro della discussione i seguenti argomenti: il ruolo dei prodotti tipici nello sviluppo del territorio, il recupero e la salvaguardia delle risorse idriche naturali e del loro utilizzo sostenibile, il turismo e l’ ambiente in Sardegna: scenari futuri.

Rocco Celentano – Sindaco di Siniscola

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